Escursione in montagna, attenzione al rischio valanga

Durante l’inverno in molti si avventurano in escursioni sulle montagne, soprattutto sulle Alpi. L’attrazione per la neve e per attività come il trekking è aumentata, tanto che sempre più gruppi di persone desiderano scoprire le meraviglie che offrono i paesaggi di montagna. Il problema sorge quando a incamminarsi in zone alte e anche pericolose, sono persone non dotate della giusta conoscenza per affrontare certe dinamiche.

Così facendo non si adottano misure di prevenzione, né nei comportamenti né nelle attrezzature, e per questa ragione la neve e le valanghe causano parecchie morti ogni anno.

Ecco perché, quando si va in escursione in montagna, bisogna fare attenzione al rischio valanga.

Prevenire una valanga

Innanzitutto, per prevenire il pericolo è fondamentale leggere il bollettino valanghe, dove si è in grado di captare le possibili difficoltà che si potrebbero incontrare durante un’escursione in montagna.

Sui bollettini viene indicato il grado. Dal grado 1 al grado 2 viene indicata l’eventualità remota che possano presentarsi le valanghe dagli accumuli di neve, ma bisogna comunque non sottovalutare l’ipotetico pericolo.

Il grado 3 viene erroneamente pensato come un livello intermedio, ma in realtà indica una probabilità altissima di incorrere in una valanga, e perciò bisogna conoscere bene il territorio nel quale ci si avventura. Dal grado 4 in poi, è assolutamente consigliato rimandare la propria escursione.

Il fattore fondamentale per la compilazione del bollettino valanghe è il meteo. Infatti, quando c’è vento e le temperature sono più basse, si creano un gran numero di accumuli di neve che possono nascondere al loro interno delle insidie. Bisogna, perciò, fare molta attenzione anche al percorso che si sta svolgendo, siccome il terreno potrebbe essere più ripido in alcuni punti. In primavera, dato che le temperature sono altamente variabili nelle ore di una stessa giornata, il bollettino valanghe potrebbe aggiornarsi in tempo reale e passare dal grado 1 al grado 3. C’è bisogno di essere accompagnati da un esperto quando si decide di avventurarsi su una montagna, una persona che sappia valutare il clima e le temperature, oltre a dove mettere i piedi senza rischiare la vita.

I recenti incidenti in Piemonte

In Piemonte ci sono luoghi meravigliosi da esplorare, ma le stesse località che offrono paesaggi mozzafiato, nascondono in sé diverse insidie talvolta mortali. Le valanghe del periodo invernale rappresentano un duro ostacolo frapposto tra gli alpinisti e la loro stessa vita, e recentemente ci sono stati casi di persone morte in questo modo.

Morta una guida alpina a Marmora

Tra le vicende di cronaca cuneo c’è un tragico incidente legato alle valanghe.

Una guida alpina di nazionalità svedese non ce l’ha fatta a sopravvivere dopo essere stata travolta da una valanga a Marmora. Si tratta di un uomo di 50 anni che si era avventurato lungo i versanti della Punta Tempesta con altre quattro persone oltre a lui.

Dopo l’incidente, due del gruppo di cinque sono scesi in cerca di aiuto dando l’allarme, e prontamente è stato inviato l’Elisoccorso che ha preso in carica l’uomo. Nonostante le manovre di rianimazione e i vari massaggi cardiaci, sembra che la vittima non sia riuscita ad arrivare nemmeno all’ospedale, dove sarebbe stato ricoverato in codice rosso. La valanga che ha colpito l’uomo in data 9 marzo 2023, pare sia stata causata dal forte vento.

Scialpinista travolto da una valanga sulla Testa di Garitta Nuova

Una valanga ha travolto uno scialpinista nella zona settentrionale della Testa di Garitta Nuova. I soccorsi sono intervenuti immediatamente dopo che l’allarme è stato lanciato dai due compagni della vittima in data 9 marzo 2023.

Come nel caso precedente, il vento eccessivo pare sia stato il fattore scatenante. Nonostante però le difficoltà causate dalle folate d’aria, l’Elisoccorso è riuscito ad atterrare e trasportare il paziente all’ospedale, dove è stato ricoverato in codice giallo.

 

 

 

 

 

 

 

 

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