È una delle arti di cui si parla di più nel corso della storia: stiamo facendo riferimento alla cartomanzia, sulla cui nascita ci sono numerose versioni e non tutte sono concordi. Proprio per questo motivo, è molto interessante andare alla scoperta di quelle che sono le origini di tale vera e propria arte. Al giorno d’oggi, in realtà, tanto è cambiato, anche grazie al web, dal momento che ci sono numerose piattaforme, come Cartomanziaevolution.it, che hanno reso molto più facile l’accesso a questa arte, per chi è interessato.
In alcuni casi la cartomanzia viene legata in maniera molto stretta agli antichi cinesi, in cui era largamente diffusa quasi come una sorta di antenato del domino. In realtà, a dispetto di quanto si potrebbe pensare, quest’ultimo anticamente non veniva affatto ritenuto un gioco, anzi. Infatti, a quell’epoca il domino veniva impiegato alla stregua di vero e proprio strumento per poter provare a leggere quella che era la volontà divina.
La nascita dell’arte della cartomanzia
Stando a tanti altri studiosi, invece, non furono i cinesi i primi a praticare questa arte, quanto piuttosto gli antichi egizi. Nello specifico, uno dei principali sostenitori di questa tesi è senz’altro un francese. Si chiama Alliette e, nel corso del 1770, si preoccupò di scrivere un importante saggio proprio su questo argomento. In tale opera, sostenne una convinzione ben precisa, ovvero che il solo libro che fu messo in salvo dopo il terribile incendio che colpì la biblioteca di Alessandria, aveva proprio ad oggetto la cartomanzia, esattamente come veniva praticata proprio nell’antico Egitto. In che modalità veniva attuata? Utilizzando un mazzo di 78 carte, ed è chiaro che a quel tempo non si deve pensare alle classiche carte come quelle di cui disponiamo oggigiorno, quanto piuttosto a delle sottili foglie in oro. Proprio su queste meravigliose foglie d’oro, venivano realizzati dei geroglifici del tutto misteriosi. E proprio dalla lettura di tali geroglifici i sacerdoti di quel tempo erano in grado di predire quello che sarebbe avvenuto nel futuro.
Una diffusione in tutto il mondo delle carte
Con il passare del tempo, è chiaro che anche questa particolare arte si cominciò ad evolvere, e i geroglifici pian piano scomparvero, lasciando il posto a delle vere e proprie figure simboliche. Di queste ultime si sono cominciate a trovare delle testimonianze durante l’epoca medievale in territorio spagnolo, per poi diffondersi anche in Germania e pure in Francia.
Un anno di riferimento per quanto riguarda la storia della cartomanzia è indubbiamente il 1540, quando ci fu probabilmente il primo tentativo di delineare una serie di regole e disciplinare meglio l’arte della cartomanzia. Fu Guillaume Postel a provvedere alla pubblicazione del ben noto volume che venne intitolato “Clef des Choses cachées”. Un libro che, tradotto, ha il titolo di “Chiave delle cose occulte”. Un’opera che si vuole configurare come quella che definì la nascita vera e propria della moderna cartomanzia e dei tarocchi.
È chiaro che, da quel momento in avanti, si sono succedute tantissime varianti differenti, di cui alcune che sono piuttosto diffuse ancora al giorno d’oggi. Le 78 carte dei tarocchi che vengono impiegate in riferimento alla cartomanzia si suddividono in due gruppi differenti. Si tratta dei 56 Arcani minori e dei 22 Arcani maggiori. Nel primo caso, si tratta di un gruppo che viene suddiviso a sua volta in quattro semi differenti, ovvero denari, bastoni, coppe e spade. Nel secondo caso, quello degli Arcani maggiori, si tratta, invece, di un gruppo che comprende numerose figure simboliche che sono strettamente correlati a dei concetti di tipo universale, come nel caso dell’eremita, piuttosto che degli amanti, del carro, dell’impiccato, della torre, del matto e così via.
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